Non poteva che essere NED, il think thank europeista, che crede nello sviluppo delle aree interne e dei piccoli borghi a riproporre una nuova call sulle potenzialità attive dei borghi. Dopo il successo delle storie dei piccoli borghi del sud Italia NED ha scovato nuove storie, nuove meraviglie del Sud Italia.
In attesa dei fondi previsti nel Piano di Ripresa e Resilienza NED ha cercato di evidenziare come già da ora ci siano le possibilità di sfruttare al massimo fondi già esistenti e i piccoli Comuni hanno già avviato il cambiamento e messo in atto piccole grandi rivoluzioni di idee e di progetti . Aiuti erogati da Invitalia come Resto al Sud, Fondo per Nuove Imprese e Selfiemployment, sono strumenti a cui le giovani e i giovani del centro sud possono attingere già da ora per creare lavoro, fare impresa ed evitare lo spopolamento consentendo alle nuove generazioni di rimanere al sud. Sono aiuti che si aggiungono alle grandi forze già esistenti nei centri, protagonisti delle storie raccontate ieri da NED. Scopriamole!
A dare inizio alla conversazione, coordinata dalla presidente Luigia Caponi, il senatore Gianni Pittella, promotore di una proposta di legge per il ripopolamento dei comuni inferiori ai 5000 mila abitanti, volta ad attuare una trasmigrazione opposta a quella attualmente in tendenza nelle aree interne. “Atto democratico per legittimare e garantire parità di trattamento di tutte le aree nazionali”, lo stesso Pittella auspica “un uso oculato e ottimale dei fondi del PNRR, evitando l’errore compiuto in passato circa il mancato utilizzo dei fondi messi a disposizione dall’Europa. Punto focale di ciò è diffondere la cultura del fare rete in modo da cogliere le opportunità”, così come sono riusciti a fare i comuni ospiti nella call, invitati a riportare le loro best practice.
Gagliato la piccola “Città delle nanoscienze”
Incredibile la storia del piccolo comune calabrese, Gagliato, la “città delle nanoscienze”, riconosciuta città creativa dall’UNESCO che ogni anno raccoglie il gotha delle nanoscienze mondiali in un “nanopaese”, facendolo diventare globale. Dalla voce di Paola Del Zotto Ferrari, dottoressa promotrice del progetto, emerge che “la potenza di questo meccanismo virtuoso, basato sulla scienza, si fonda sul potere di risvegliare le risorse locali e la collaborazione tra le associazioni culturali, offrendo strumenti tra le risorse internazionali per creare una visione futura per la comunità locale e rivitalizzazione del borgo”.
Wonder Grottole- story telling e tanto altro!
Di pari intensità il progetto Wonder Grottole, dell’architetto Andrea Paoletti, basato sulla buona pratica di mettere in rete il territorio locale con le competenze internazionali e la rigenerazione di 4 asset già esistenti nella comunità, valorizzandola con l’obiettivo di renderla un nuovo centro di produzione e sviluppo locale.
Wonder Grottole è pensata per abitare i piccoli borghi e creare una connessione urbano-rurale volta alla rivitalizzazione delle aree interne.
Opere e colori a Valogno i colori del grigio!
Uno stato d’animo è diventato perno per la rivitalizzazione del piccolo borgo di Valogno, così come
raccontato dalla referente dell’associazione “Il Risveglio”, Dora Mesolella. Il progetto di Valogno, “I colori
del grigio” ha coinvolto tutti gli abitanti del borgo, artisti locali, nazionali e internazionali, università e
studenti, al fine di trasformare il patrimonio urbano in una raccolta di opere e colori, creando turismo
esperienziale. Un paese che fa bene all’anima!
Sono proprio i cittadini a far vivere i propri paesi, l’amore per le strade che li hanno visti crescere. Lo
ribadisce Giulia Sonzogno, ricercatrice di scienze sociali presso GSSI (Gran Sasso Science Institute), che ha
sintetizzato dalle sue indagini socio-culturali: i giovani vogliono restare nei loro luoghi di origine! Perché
vogliono cambiarli, i loro territori, vogliono migliorarli, prendersene cura. Conferma così la Sonzogno che la
ricchezza delle aree interne sono la progettualità e le nuove generazioni.
Il Poliborgo, quasi una magia. Chiave del cambiamento arte, cultura e rete.
Il progetto SWAP, ideato e presentato da Pietro Curatola, CEO Centro Territoriale Europeo, Paola
Sangiuliano della Consulta della Cultura del Comune di Chiaravalle C.le e da Guerino Nisticò responsabile
comunicazione dell’associazione “Riviera degli Angeli”, racconta dell’idea nata da politiche dal basso, dove i
cittadini hanno proposto un patto di visione, il “Poliborgo”, finalizzato all’anti-spopolamento e focalizzato
sull’individuazione delle risorse atte alla rivitalizzazione paesaggistica e della comunità.
Aielli- la bellezza dell’arte ci salverà!
Usare l’arte come punto di rivitalizzazione e sviluppo del territorio, è il nocciolo del progetto del comune di
Aielli, in Abruzzo, raccontato dal sindaco Enzo Di Natale. Tale progetto si fonda sulla trasformazione delle
criticità del patrimonio urbanistico in punti di forza, grazie all’aiuto dell’arte, riuscendo a dare un’identità
alla comunità attraverso i murales, individuando temi e declinando l’arte nella letteratura. E’ il primo
comune ad aver realizzato un murales interamente dedicato a Fontamara e anche alla costituzione. Un giro
per le sue strade fa riflettere ed emozionare.
Macchiagodena, tra libro e anima.
Si nutre di letteratura anche il progetto “Portami un libro e ti regalo l’anima” del comune di
Macchiagodena, presentato dal sindaco Felice Ciccone. L’idea di Macchiagodena, fondata sulla cultura e
sostenibilità a costo zero, ha avuto un’ampia eco mediatica, richiamando un numero eccezionale di
visitatori e appassionati di letteratura, che ogni mese partecipano agli aventi organizzati dal comune.
A chiudere l’evento il presidente dell’UNCEM, Marco Bussone, il quale sostiene che “le risorse e le
opportunità contenute nel PNRR devono dare un percorso alle comunità che vogliono valorizzare il loro
territorio. Per questo, bisogna evitare che i problemi e blocchi esistenti, impediscano ai comuni di realizzare
progettualità e utilizzare in modo ottimale le risorse e le opportunità presenti e future” e che bisogna
guardare al livello europeo sdoganando e sprovincializzando i nostri borghi.
Anche in questa occasione Ned, mettendo in contatto le diverse realtà, di piccoli centri che vogliono
operare il cambiamento senza aspettarlo, mettendo in rete le persone e le idee, dimostra la sua capacità di
intermediazione tra i territori locali e le istituzioni, ponendo le basi costruttive per mettere a sistema gli
esempi virtuosi di un Sud che non aspetta ma già lavora alla propria piccola grande rivoluzione.